PONTISOLA - FC STERILGARDA CASTIGLIONE 1 - 0

 

Domenica 17 ottobre, stadio Matteo Legrer di Ponte San Pietro (Bergamo)
Ore 15:00

VII giornata di campionato serie D girone B

A.C. Ponte S. P. Isola – FC Sterilgarda Castiglione 1-0

A.C. PONTE S. P. ISOLA (4-4-2):
Nodari, Andreoni, Paganelli, De Nardin, Di Placido, Ruggeri, Lillo (dall’89’ Leoni), Tremolada, Mussi (dall’87’ Risi), Salandra (dal 71’ Passoni), Sonzogni.
Altri a disposizione: Saini, Aiello, Carissoni, Previtali.
Allenatore sig. Fabrizio Cesana

FC STERILGARDA CASTIGLIONE (4-4-2):
Iali, Ruffini, Mazzali, Sandrini, Ferretti, Ragnoli (dal 71’ Coccia), Bellomi (dal 64’ Zenocchini), Manzoni, Luciani (dal 46’ Girometta), Pace, Morandi.
Altri a disposizione: Leonardi, Dibelli, Coppola, Colosio.
Allenatore sig. Giuseppe D’Innocenzi

Marcatore: al 30’ Salandra
Arbitro sig. Naccari di Messina, coadiuvato dai sigg. Butticé di Seregno e Bacchetta di Vigevano.
Ammoniti: Paganelli, Salandra e Tremolada (Ponte S.P.); Morandi, Pace e Sandrini (FC St. Castiglione)
Angoli: 11 a 4 per l’FC St. Castiglione
Recupero: 1’ (I) e 5’ (II).
Spettatori 200 ca., con buona rappresentanza ospite collocata in tribuna centrale.
NOTE: giornata nuvolosa con avvisaglie di pioggia. Terreno in buone condizioni.  

Il commento di Ernesto Valerio:
Una domenica grigia, come il cielo bergamasco che minacciava di pioggia il pomeriggio calcistico dello Sterilgarda. Grigio il risultato, grigia la prestazione, grigi i volti a fine match. La consolazione è che, in una tavolozza di colori in cui ne predomina soltanto uno, c’è tutto lo spazio per far rinascere un arcobaleno: l’insieme di colori che, dopo il maltempo, rende più sereno il rientro a casa e fa capire che, per quanto noiosa e fredda possa essere l’acqua dal cielo, è anche da lì che nasce la vita.
I rossoblu si erano presentati al Legrer di Ponte San Pietro come al primo giorno di scuola: praticamente al completo, con il vestito nuovo e con la volontà di far ripartire la macchina dei sorrisi. Per una volta, l’undici di mister D’Innocenzi partiva anche senza il libretto delle giustificazioni, pronto dunque all’interrogazione in cattedra. Ma, come ogni esordio “scolastico” che si rispetti, arriva la domanda a sorpresa, il trabocchetto, quella in cui anche l’alunno migliore sbaglia: questa volta è toccato a Ferretti, uno dei capitani e senatori della squadra, scivolare.
E questo Castiglione ha la doppia sfortuna poi, comprovata, di non potersi mai concedere una debolezza, una incertezza, anche una lieve carenza: ne viene sempre punito (a Trento, a Carate, oggi), a differenza degli avversari.
Non si cercano giustificazioni, affatto: il gioco oggi, contrariamente al passato, è latitato, ed il match si è orientato più sui muscoli e sulla forza che non sul fosforo e nelle trame di gioco. Bisogna però analizzare, con onestà, questo cambio di rotta non come una involuzione di gioco o di intenti ma, credo più semplicemente, come una dimostrazione di carattere e di volontà: laddove non riusciva il gioco, ci si metteva la gamba. È una reazione naturale, istintiva, che schiuma rabbia ed offusca la vista. La si deve apprezzare e prendere per quella che è, senza drammi, ma con la consapevolezza che il DNA del Castiglione è diverso: restando sulla metafora scolastica, i ragazzi rossoblu oggi sono stati come il migliore alunno della classe che viene trovato, casualmente, impreparato e prova a vincere di rabbia la sua interrogazione, puntando sugli studi pregressi e sul giudizio (sempre positivo) della maestra. Purtroppo, sul manto erboso non ci sono cattedre, né libri o bidelli, ma solo l’inarrestabile moto del pallone, quello che lo Sterilgarda ha dimostrato di saper domare e far girare splendidamente.
Per cui, via il grigiore! E che si faccia tesoro dei muscoli di oggi: è di testa che il rossoblu arriva alla vittoria. Forza Castiglione!